UFO'S MOM CAMBIA CASA!

Attenzione, attenzione, UFO'S MOM HA CAMBIATO CASA!

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mercoledì 9 gennaio 2013

Prove di distacco

Arriva il momento nel percorso di crescita di una mamma di fare le prime prove di separazione. Nella maggior parte dei casi ciò avviene quando giunge l'ora del rientro al lavoro, ma una mamma, dopo mesi e mesi di convivenza profonda con il proprio bambino, prepara questa fase con rigore e perizia certosina già prima di quel momento.
Perchè una cosa va detta a chiare lettere: se è vero che questi esserini di pochi chili sono totalmente dipendenti da noi, è altrettanto vero il contrario! Nonostante la stanchezza, il debito delle ore di sonno (che non recupereremo mai!!!) e la fatica di mandare avanti casa, lavoro e famiglia, è dura separarsi da loro ... terribilmente dura!

La sottoscritta ci sta passando da qualche mese! Lo ammetto, non ho l'urgenza di un rientro al lavoro, ma dopo aver sentito tante mamme con pargoletti più o meno coetanei del mio scegliere di mandarli all'asilo, nella mia testolina si è fatta strada l'idea di cominciare a valutare questa opzione.
Alessandro aveva da poco compiuto 7 mesi e fino a quel momento non mi ero mai lontanamente sognata di separarmi da lui per tante ore e affidarlo a degli estranei ... al tempo stesso però cominciava a montare dentro di me il desiderio di avere qualche ora di libertà, poter fare una spesa tranquilla, godermi il silenzio della mia casa, passeggiare da sola senza l'ingombro di un passeggino.
Papy ed io ne abbiamo parlato, abbiamo valutato la spesa (sì, è una nota dolente!) e, poichè conoscevamo già una struttura affidabile, abbiamo deciso di iniziare l'inserimento. 

Come ogni mamma che attraversa questa fase delicata, ho nutrito sentimenti contrastanti e sapevo che se volevo aiutare il pupo in questo percorso dovevo mostrare un atteggiamento sicuro e fiducioso ... verso di lui e verso le educatrici che se ne sarebbero prese cura. 
E così è andato tutto bene ... giorno dopo giorno Ale ha cominciato a fermarsi sempre di più, si è abituato a dormire in un letto non suo, a mangiare con altri bimbi e a vivere in comunità. I miei timori sono svaniti nel momento stesso in cui ho capito che non potevo aspettarmi che le maestre facessero le stesse cose che facevo con lui a casa e ho lasciato che trovassero loro il modo migliore per gestirlo.
A detta di tutte, è uno tra i bimbi più allegri e sereni e mi si riempie il cuore di gioia quando vado a prenderlo e lo trovo sorridente e felice.
Certo non sono mancate le influenze che, complice il freddo invernale, hanno colpito Ale un bel po' di volte .... mi hanno detto che è una tappa forzata e sto cominciando a farci l'abitudine. Sapendo che lui sta così bene all'asilo sono disposta a tollerare raffreddori e febbri!

Storia a lieto fine, dunque? Più o meno perchè, che ci crediate o no, ancora adesso, a qualche mese di distanza, mi rattristo sempre un po' quando lo devo lasciare, spero che lui non si volti a cercarmi e nel tragitto verso la macchina non guardo le finestre per paura di vedere il suo faccino triste (per la cronaca, questa era la mia tattica da piccola per farmi venire a prendere ... e su mio padre funzionava sempre!).
Non posso non chiedermi se davvero quel cordone che ci univa sia stato davvero tagliato dopo il parto o se invece ci sia stato sostituito di nascosto con uno trasparente e solido in cui non scorre sangue, ma emozione e amore, un cordone che non potrà mai essere spezzato ma che giorno dopo giorno cerco di rendere sempre più elastico.

Una cara amica mi ha detto che il modo migliore per amare i nostri figli è dare loro la possibilità di essere autonomi, offrire loro la sicurezza che ci saremo ma che saranno al tempo stesso in grado di farcela da soli. Non significa essere genitori snaturati, ma persone che credono nelle potenzialità dei loro bambini.
Nel diario che tengo da quando è nato, ho scritto: " Ci allontaniamo per amarci di più!"
Nessuno potrà mai dividerci, ma siamo due persone, mio figlio non è una mia proiezione, è unico e diverso da me. Anche questa è una tappa del mio essere mamma!

martedì 8 gennaio 2013

In vacanza con il pupo ... ecco come è andata!

Sarà che prima di partire mi sarò spulciata decine di pagine, comprese quelle di Google Answer, per cercare esperienze di viaggio con bambini,
Sarà che da mamma ansiosa mi sono fatta una lista di cose da portare lunga un kilometro che durante la preparazione dei bagagli ho rigorosamente spuntato,
Sarà che sono andata pure a cercarmi le aree di servizio attrezzate sul sito delle Autostrade per non dover cambiare il pupo tra i tavolini del caffè,
Sarà che era la nostra prima vera vacanza con pargolo dietro,
insomma non potevo non raccontare come è andata!!!

Siamo stati via una settimana, la prima vera settimana bianca, e ci siamo scelti una meta stupenda: il Trentino Alto Adige, più precisamente a Riscone di Brunico in provincia di Bolzano e capoluogo della Val Pusteria.
Abbiamo optato per questa destinazione sia per la garanzia di trovare servizi a misura di bambino sia perchè con noi viaggiava una coppia pupofree e amante dello sci.
In Trentino abbondano i family hotel, ovvero strutture che mettono a disposizione delle famiglie con bambini numerosi servizi e opportunità (camere attrezzate di lettini, fasciatoi, scaldabiberon, vaschette per il bagno, ristorante dedicato, area giochi, passeggini e zaini a noleggio ...). 

Poichè ci siamo decisi un po' tardi, la nostra scelta è caduta forzatamente su un albergo che, pur non fregiandosi di questa etichetta, ci garantiva una serie di servizi che noi abbiamo puntualmente richiesto all'atto della prenotazione.
In camera abbiamo, dunque, trovato il lettino e in reception ci hanno consegnato lo scaldabiberon e il babyphone (su cauzione). 
La mia preoccupazione più grande era data dai pasti dato che Ale è ormai completamente svezzato ... da buona mamma previdente mi sono portata dietro una scorta di pappe pronte, ma con mio enorme piacere si è rivelata completamente inutile dato che, con la grande disponibilità della cameriera assegnata al nostro tavolo, ogni sera potevo ordinare il pasto del pranzo e della sera successivi. Per il primo addirittura consegnavo il mio termos alla colazione e lo trovavo bello caldo e profumato di pappa quando era il momento di uscire. In questo modo non eravamo vincolati a tornare in albergo per mezzogiorno e con la nostra seggiolina portatile abbiamo fatto mangiare sempre fuori il pupo.

Altra nota di merito è che molte strutture, compresa la nostra, hanno all'interno un centro benessere con la piscina. Con nostra grande sorpresa ci è stato detto che potevamo portare anche il bambino, seppur con pannolino contenitivo, e questo ci ha permesso di trascorrere insieme dei piacevoli momenti di gioco prima della cena.
E' stata una settimana molto intensa (rilassante ormai è dura!) e sono stata felice di aver portato il mio piccolo in tanti bei paesini: abbiamo infatti visitato Brunico, Vipiteno, Merano e Cortina.

Grazie allo zaino e alle super spalle di papà siamo perfino riusciti a portare Ale in cima al comprensorio di Plan de Corones, godendoci così una splendida giornata di sole e la pace delle montagne.
Insomma ... esperienza più che positiva che non vediamo l'ora di replicare in estate!


Per concludere, ecco 10 cose non devono mai mancare nella valigia di una mamma in viaggio:

- set cambio portatile durante le soste e le escursioni
- sacchetti per i pannolini ... salvaguardiamo i nasi delle cameriere che puliscono la stanza!!!
- un contenitore per mettere a lavare ciucci, biberon e giochi vari con relativo detergente
- lucina per la notte
- telo assorbente per il lettino ... non si sa mai!!!
- seggiolino pieghevole
- termos per le pappe
- giochi d'intrattenimento/libri durante gli spostamenti se anche voi, come me, avete un pupo che non si piomba per tutto il viaggio!
- medicine ... meglio non usarle ma portatevi tutto e di più!
- disponibilità a sballare orari e abitudini ... anche per il piccolo è vacanza!

Spero che la mia esperienza possa essere utile ad altri genitori che intendono viaggiare con il pargoletto.

PS: oggi Ale compie 9 mesi! Auguri anche da qui cucciolo mio!

sabato 3 novembre 2012

Mamma latitante

Ebbene sì ... qui si latita parecchio tanto che tra pochi giorni il nostro cucciolo compie ben 7 mesi
Troppo troppo tempo che non racconto e scrivo, che non condivido a parole le mie avventure di mamma. Ho ripiegato, lo ammetto, sulle immagini, facendomi catturare dalla semplicità e accessibilità di Instagram che in questi mesi mi ha aiutato a immortalare momenti di vita del pupetto e che in tanti avete visto e commentato ... mi sorprendo sempre quando incontro persone che non vedo da molto e la prima cosa che mi dicono riguarda proprio le foto che io quasi quotidianamente scatto e pubblico. 
Ho creato, quasi senza rendermene conto, una piccola cronistoria di questi primi mesi di maternità e tanti hanno così potuto seguire i progressi di Ufo/Alessandro.
A distanza di quasi 5 mesi dal mio ultimo post sono cambiate molte cose, ma è stato un cambiamento lento, fatto di piccole conquiste quotidiane e sempre tanti momenti d'incertezza. Recentemente una mia cara amica è diventata mamma e vederla oggi alle prese con le prime settimane di vita del suo bambino mi ha come riportata indietro, ricordandomi le tante difficoltà e le paure di non farcela, di non essere all'altezza.
Oggi tutto questo non è svanito, ma si è come condensato in una base più solida, è come se quel terreno fragile sul quale prima mi muovevo incerta si fosse fortificato ... ho capito che i timori e le ansie saranno sempre parte del mio essere mamma, ma a ciò si sono aggiunte e consolidati gli sguardi, gli abbracci, le carezze, i momenti condivisi della pappa, del cambio, delle uscite, del bagnetto. Non saprei trovare la parole adatta, parlerei quasi di un'armonia, di una sinfonia a due che ogni giorno, dal momento del risveglio a quello della nanna, il mio cucciolo ed io suoniamo a quattro mani. Ora sento di poter dire di essere in sintonia, è come se ognuno dei due fosse penetrato dentro l'altro e questo ha reso i miei gesti più sicuri e il mio essere mamma più completo. 
Non so di chi sia il merito ... non voglio negare che sto facendo del mio meglio, non voglio togliere nulla al papy che ogni sera, al ritorno dal lavoro, dedica al suo cucciolo giochi e attenzioni, non voglio dimenticare anche il buon carattere del pupo ... ma tutto questo insieme ci ha reso una famiglia!
E così, spettatori del più grande miracolo della vita, osserviamo un bimbo che impara prima a rotolare e poi a sedersi, ad afferrarsi le mani e poi i piedi, ad emettere i primi suoni e poi veri e propri richiami, ad estasiarsi di fronte al biberon e poi fremere di gioia alla vista di un piatto e di un cucchiaino, a gioire per i suoi sorrisi e poi per le sue risate. 
Mi sento felice con e del mio bambino, felice che lui cresca così sano e sereno e allora mi sembrava giusto, di fronte alle nuove mamme e a quelle che presto lo diventeranno, condividere questo momento di serenità. 

Dopo una lunga immersione ... siamo finalmente riemersi ... e a proposito di immersioni, eccovi un po' di foto inedite!






Buon fine settimana a tutti!