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lunedì 2 aprile 2012

Bambini in provetta ... anche nei libri!

Ho riflettuto un po' prima di decidere di scrivere qualcosa su quanto accaduto nei giorni scorsi all'Ospedale San Filippo Neri di Roma in cui la rottura dell'impianto di azoto liquido necessario alla crioconservazione degli campioni destinati alla procreazione medicalmente assistita ha causato la perdita di 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale (qui la notizia riportata da Quotidiano Sanità).
I miei timori nascevano dal fatto che personalmente so molto poco di fecondazione assistita ma poi, leggendo sui giornali la disperazione delle famiglie (sarebbero almeno 40 le coppie danneggiate dall'incidente) per le quali quegli embrioni non rappresentavano solo delle particelle congelate ma delle reali speranze di amore e genitorialità, non ho potuto fare a meno di sentirmi direttamente interessata.
Un punto mi sembrava e mi sembra evidente: queste coppie che per vari motivi non possono o non riescono ad avere figli sono in tutto e per tutto uguali a quelle che invece li mettono al mondo "naturalmente". Metto questa parola volutamente tra virgolette perché è facile abusare di questo termine e utilizzarlo come marker, divisorio tra giusto e sbagliato, lecito e illecito.
Questi aspiranti genitori, insomma, non sono diversi da me e mio marito quando, 9 mesi fa, abbiamo cominciato a ragionare sulla possibilità di avere un bambino. Stessi timori, stesse aspirazioni, stessi desideri, stessa paura di non farcela perchè ciò che mi porterò dentro di questa gravidanza è anche il senso dell'attesa, del sapere se ce l'hai fatta o se invece dovrai aspettare il mese successivo, o quello dopo ancora. 
Non è così che si fanno i bambini, mi potrete dire ... anzi, l'ansia da prestazione secondo molti sarebbe la principale responsabile dei primi fallimenti, ma io sono pronta a scommettere che ogni donna e credo ogni uomo, quando prende consapevolezza di procreare una vita, ha la paura di non farcela.
Ebbene io penso che se in Italia si parla così poco di fecondazione assistita, di provette ed embrioni congelati è perchè alle spalle di queste parole c'è già l'ombra di un insuccesso, di un'incapacità a fare qualcosa di "naturale" (una ricerca condotta a Londra ha svelato che nel 65% dei casi gli stessi bambini venuti al mondo con la fecondazione non ne sono poi stati informati dai loro genitori).
Io credo che spesso queste coppie intraprendano il percorso della fecondazione in grande silenzio e solitudine, sanno che sarà un cammino lungo e difficile, potenzialmente destinato a fallire e sicuramente costoso. E quando qualcosa va storto, giustamente subentra il dolore, quello della perdita, del lutto, del furto di un sogno che si era accarezzato e coltivato con pazienza e determinazione.
Mi viene in mente un libro (ahimè non ancora terminato!), forse il capolavoro della scrittrice italiana Margaret Mazzantini, in cui sullo sfondo di una terra, la Jugoslavia, lacerata dalla guerra e dalla morte, la protagonista combatte la sua personale battaglia per diventare madre ad ogni costo ("Venuto al mondo" - Mondadori).



E allora eccomi qui, sgomenta di fronte a questo dramma silenzioso, ma al tempo stessa orgogliosa che, dal piccolo mondo dell'editoria per ragazzi, si cominci ad aprire un velo sui tanti modi di fare famiglia. 
I libri che vi propongo, proprio oggi, 2 aprile, giornata internazionale del libro per bambini che celebra l'anniversario della nascita di Hans Christian Andersen, toccano quindi da vicino il tema della fecondazione assistita.
Il primo, edito dalla casa editrice Principe & Principi (che tra le tante cose belle che fa cura un blog molto ricco e aggiornatissimo!), si chiama "C.C.P. Cicogne, cavoli e provette" ed è un albo completamente illustrato da Brunella Baldi.





Il secondo s'intitola "Arriva un bambino" ed è stato pubblicato dalla casa editrice Mammeonline. Il libro vanta le illustrazioni della bravissima Tiziana Rinaldi (io mi sono innamorata delle sue casine giocose e colorate) le cui opere possono essere ammirate (e acquistate sia in originale che in copia) nel suo sito.



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