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venerdì 10 maggio 2013

Il venerdì del libro: così non si fa!


Ci siamo, o almeno credo.
È cominciata la fase dei divieti, del “non si tocca, non si fa”, di tutta quella sequenza di no che ti saresti augurata fosse meno stressante.
In fondo era inevitabile: l’ordine di casa si scontra con un esserino assetato di avventure e scoperte e al quale non gliene può fregare di meno se quel vaso di orchidea, l’unica cosa verde che sopravvive in casa tua, deve stare in quel posto perché li ha fiorito negli anni passati e guai a chi l’ho sposta!
E stiamo parlando di un nanetto alto sì e no 80 cm e al quale molte zone sono ancora precluse!!!

Dicono che i “NO” aiutano a crescere, c’è perfino in libro che porta questo titolo, ma in cuor tuo ti auguri sempre di non doverne dire troppi, di essere brava nel trasformare una cosa che non si può fare in un’opportunità di attirare la sua attenzione su altre mete. La verità è che non ci riesci quasi mai: stai cucinando, cercando di riordinare la posta, passando l’aspirapolvere, facendo il letto e, per quanto ci abbiano detto che siamo multitasking e abbiamo imparato a esserlo davvero, una mamma spesso non ce la fa.

Beh, dopo questo preambolo, non potevo non scegliere un libro a tema di una casa editrice che adoro e spero di rincontrare a breve al Salone del Libro di Torino. La Lavieri ha creato una collana che si chiama Piccole Pesti (carino, no?) e al suo interno ci ha messo I monelli, deliziosi albi illustrati di taglio quadrato.
Il libro di cui vi parlo ha un titolo che calza a pennello, “Così non si fa”, e una scelta illustrativa che vi farà piegare dal ridere.



Così, mentre Manuela Monari ci racconta la vita di un bambino dal suo punto di vista e lo fa esordire con un “I grandi sono davvero strani”, Roberto Lauciello ci mostra il piccolo protagonista alle prese con i divieti imposti dagli adulti: “Non si mette la forchetta in bocca, non si toglie la berretta, non correre, non ti sporcare”.

Le situazioni che si creano di volta in volta sono davvero esilaranti e provare a mettersi nei panni del piccolo mostra dei punti di vista sconosciuti: “Certo che la neve è fredda, che succede se mi raffreddo un po’? - Certo che a correre si suda, lo sanno tutti, e se cado mi rialzo, è la cosa che so fare meglio!”.






Insomma, un libro per genitori che vogliono prendersi un po’ in giro e ironizzare/riflettere sul loro ruolo di educatori nella vita dei figli.
Sono sicura che dopo la lettura non vi arrabbierete se il pupetto trasforma il seggiolone in un campo di battaglia e se con un grande sorriso lo lascerete sguazzare in una pozzanghera! Almeno una volta …

E non dimentichiamoci che loro ci vedono così:


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venerdì 3 maggio 2013

Il venerdì del libro: giochi, fantasia e creatività in mezzo al mare!

Siamo tornati e a quanto pare siamo scampati a ben quattro giorni di pioggia quasi ininterrotta che ha fatto spuntare branchie e pinne alla metà dei nostri amici rimasti in quel di Torino. 
Siamo tornati riposati (abbastanza!) e guariti (almeno il pupo!) e con una bella sensazione di sabbia e mare che spero ci accompagnerà per un po'.

Il libro della settimana non poteva, quindi, non portarsi qualcosa dietro di questa minivacanza e, soprattutto, essere uno degli acquisti fatti in giro per Cesenatico. Grazie al consiglio di Francesca, libraia di Cartamarea, mi sono trovata tra le mani un libricino di una piccola casa editrice nata a Imola agli inizi degli anni '90. La Bacchilega editore, che gestisce anche il settimanale Sabatosera, ha al suo interno la collana Vice Versa che, come dice il titolo, presenta dei volumi alquanto singolari perché si possono sfogliare da ambo i lati.
Il libro di cui vi parlo, "Morbido giocare, morbido mare", è poi un vero oggetto del desiderio delle handmade addicted o di quelle che, come me, vorrebbero tanto esserlo e stanno aspettando una buona dose di volontà, un pizzico di tempo in più o una prossima vita per poterci provare.
Elisa Mazzoli e Silvia Bonanni, con fantasia, materiali di recupero e originalià, ci portano in un regno incantato, quello del mare e dei suoi abitanti che, udite udite, potrete realizzare con le vostre mani!

Ci sono il Polipo Tato e il Cavalluccio Bibolle che prendono vita da un paio di calzini e una sfilza di bottoni colorati. Ci si potrà giocare sotto le lenzuola, con il primo intento a spilucchiare i nostri piedi e il secondo a caccia di ciucci da portare in fondo al mare.



C'è anche la Zia Balenona che nuota nelle profondità degli abissi grazie a un paio di presine e guanti da forno. O la lunga e sottile Annalilla, una veloce anguilla ricavata da una semplice cravatta.



E così, tra tartarughe e gabbiani, pinguini e stelle marine una semplice coccola nel lettone può trasformarsi in un gioco avventuroso e di scoperta e diventare un viaggio nel mare della fantasia.

Non resta che mettersi alla prova ... e quanto sembra, basta davvero poco!



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venerdì 19 aprile 2013

Il venerdì del libro: la collezione di biscotti

E' stato uno degli acquisti compulsivi in una mattina pupofree all'interno di un bar libreria davvero grazioso alle porte del centro di Torino.
Ho un debole per i libri e questo si sa, ma per quelli che uniscono cibo e parole vado letteralmente in tilt! Se poi ci aggiungiamo la firma di Davide Calì, il piatto è servito!

All'università avevo fatto una relazione sull'importanza del cibo come veicoli di memoria e cultura, occasione per stare insieme, ricordare la terra natia, condividere esperienze e vissuti. Ero rimasta affascinata da questo argomento e così, quando ho preso in mano questo piccolo libretto illustrato, la mia mente ha cominciato a fantasticare.

A casa mia i dolci handmade non erano all'ordine del giorno. Mamma si concedeva poche varianti: un'eccezionale crostata al cioccolato che era un vero e proprio inno al burro, la pastiera infornata e assaporata per pasqua e rigorosamente senza canditi ... e i biscotti. Erano rare le volte in cui mamma si lasciava prendere dall'impeto da impastare, ma quando succedeva per me era godimento assoluto.
Il mio compito era fare le forme e, ovviamente, spilucchiare pezzi di pasta cruda sotto il suo sguardo di disapprovazione. Per giorni a colazione erano l'ingrediente fondamentale e quel sapore così semplice e gustoso è rimasto impresso nelle mie papille. 
Quando sono andata a vivere con il mio compagno, ho annotato su un quaderno un po' di ricette, quei sapori di casa che volevo portare con me, e quella di biscotti è stata una delle prime. Mi sono dotata di un vero e proprio set di formine e non vedo l'ora di poter pasticciare con il pupo.

Davide Calì ed Evelyn Daviddi ci offrono una vera e propria collezione di biscotti. 
Ci sono quelli per alzarsi a forma di orsetto e chi arriva primo ha diritto a mangiarsi la coda, quelli del marinaio che forse una volta erano dolci ma che gli spruzzi di mare hanno fatto diventare salati, quelli milleforme e chi trova la stella deve apparecchiare per tutta la settimana.
Ci sono anche biscotti speciali:



Insomma, pagina dopo pagina, cresce l'acquolina in bocca e la voglia di rientrare a casa, mettere mano a burro, uova e farina ed assaporare il profumo che si spande nelle stanze mentre i biscotti cuociono in forno. 
Simpaticissimi i bimbi ritratti nel libro, impegnati ad assaporarne tanti e di forme diverse. 
Mentre la pagina sinistra è sempre dedicata alla descrizione e al racconto di un biscotto, a destra troviamo illustrazioni a piena pagina nelle quali la fantasia dei piccoli trova rappresentazione.


La fine questa volta ve la svelo perché mi ha conquistato. Dopo aver idealmente assaggiato lingue di gatto e baci di lulù, eccolo lì ... l'ultimo biscotto in fondo alla scatola.
Ma perché ne rimane sempre uno?

Ovvio, per chiamare gli altri ...


Allora, per dirla come una famosa pubblicità, "tu non hai fame?"

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venerdì 12 aprile 2013

Il venerdì del libro: la grotta dell'orso

Prima o poi dovrò stendere un decalogo (ma dieci punti bastano?) dei libri che fin dalle prime pagine mi conquistano. Spesso non riesco a descrivere cosa mi colpisce, quali corde dell'animo sono state toccate, quali belle sensazioni sono nate dalla lettura.

Il libro che sto per raccontarvi, edito da Bohem Press, mi ha catturato per le sue illustrazioni delicate, sfumate, a volte sbiadite dai toni dall'acquerello che scivola sulla pagina.
Un altro punto a favore è dato dal fatto che i protagonisti sono animali e spesso la scelta di far parlare e raccontare una storia attraverso le forme e le azioni di cani, gatti, uccelli è capace di trasmettere messaggi profondi e universali.

Nel nostro racconto troviamo un topo e una lepre che, intirizziti dal freddo invernale, cercano un rifugio per scaldarsi e trovare riparo. Sarà il gelo, sarà il desiderio di darsi un tono, ma i nostri amici si raccontano un po' di frottole ... persino di essere in grado di volare fino in Africa con gli uccelli migratori, l'uno grazie alla coda, l'altra con l'ausilio delle sue lunghe orecchie.
Le bugie, però, durano poco e ben presto i due amici si trovano ancora a combattere con il gelo.
Perché non rifugiarsi nella grotta dell'orso? E' una scelta rischiosa, ma i protagonisti giocano d'astuzia ... o meglio, giocano con il potere delle storie: "Orso, volevamo raccontarti che siamo volati in un Paese caldo insieme agli uccelli migratori, ma purtroppo siamo tornati troppo presto!". 
E l'orso si lascia conquistare.
Nel fondo della grotta i tre trascorrono l'inverno. I viveri non mancano e il padrone di casa non sembra accorgersi che i due ospiti non fanno che raccontare sempre le stesse storie.
Quando arriva la primavera, è tempo di lasciare il caldo rifugio e rituffarsi nella vita.
L'orso, che finora ha solo ascoltato, adesso vuole assistere al volo dei suoi nuovi amici, diretti verso le terre calde. 
Come se la caveranno il topo e la lepre? E l'orso che tesoro farà di questa esperienza?

Non voglio anticiparvi il finale ma, se avete colto gli indizi, potete facilmente immaginare quanto questo libro voglia rendere omaggio al piacere delle storie, dei racconti condivisi e ripetuti, proprio come accade con i bambini, che richiedono sempre la stessa favola per trovare conferme e rassicurazioni.
Non solo: a volte la fantasia, insieme a una buona dose di coraggio e intraprendenza, può colorare una realtà grigia e fredda, riscaldando i cuori e le menti, creando connessioni.

Ora che il caldo sembra davvero arrivato, viene voglia di volare insieme ai nostri amici.
Se non si può per davvero, basta un libro!



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