UFO'S MOM CAMBIA CASA!

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lunedì 8 aprile 2013

A te, che sei sostanza dei giorni miei!

Sareste capaci di individuare il momento preciso in cui vi siete innamorati? O quando avete capito che non eravate più bambini ed eravate approdati in una nuova fase della vita? Spesso quelle che chiamiamo tappe delle vita sono in realtà processi, trasformazioni, passaggi, sono frutto di un percorso, di un viaggio, ma quando siamo arrivati e ci guardiamo indietro dal nuovo punto di approdo non sappiamo più dire quando tutto è iniziato.

Ci ho pensato a lungo. Volevo rispondere a una domanda: "quando sono diventata mamma?".
La risposta non è banale. Non quando sono rimasta incinta, non nei mesi della gravidanza quando mio marito mi chiamava "mamma" e io rispondevo che non mi sentivo ancora così, non quando ho sentito il corpo di mio figlio uscire fuori dal mio.

Ci ho pensato e ho trovato la mia risposta. Sono diventata mamma alle due di notte di un anno fa, quando le prime, intense e dolorose contrazioni mi hanno avvicinata al momento del travaglio e poi a quello del parto. Quello è stato il mio momento, l'attimo in cui mi sono detta: "ecco, è arrivato il dolore!".
Sì, il dolore e la sofferenza mi hanno resa madre perché sapevo che da lì sarei dovuta passare, attendevo quel momento da mesi, leggevo negli occhi delle amiche che ci erano passate che no, non è un dolore che si dimentica, quello era il mio rito di passaggio, quello era il mio momento. Ora so, con il senno di poi, perché a quelle prime contrazioni non ho chiamato mio marito che dormiva tranquillo accanto a me. Quella sofferenza era mia, la dovevo metabolizzare, dovevo preparare la mia mente e il mio corpo al gesto più incredibile che la vita possa offrire. Ho aspettato ore a chiamarlo, ore in cui non sono riuscita a dormire, ore in cui ho fatto respiri affannosi e inspirato adrenalina nelle vene.
Alle prime luci del mattino, complice la stanchezza e anche una bella dose di paura, ho condiviso i miei timori e il mio dolore con lui ... e quel viaggio di crampi e sudori ha avuto un degno compagno.

Ecco, sono una madre perché da adesso in poi i sentimenti, belli e brutti, che proverò saranno per lui al primo posto.

Sono una madre perché da quel canale così stretto e buio, non è esplosa solo una luce, ma un universo di emozioni che ancora adesso, a un anno di distanza, mi travolgono e sconvolgono.

Sono una madre perché insieme al dolore, ci saranno le gioie, le risate, le notti insonni, le ansie e le battaglie che non vedranno più protagonista solo e soltanto me.

Sono una madre perché non mi è più concesso essere egoista.

Sono una madre perché c'è un padre che ha vissuto accanto a me, silenzioso e commosso, quel dolore, che ha visto per primo il viso di mio figlio, che lo ha stretto per primo tra le sue braccia, che ha nascosto le lacrime per lasciarle a me, che impara come me questo mestiere così difficile e gratificante.

Ecco, ci sei tu. Così vivo e puro, così energico e solare, così simile a chi abbiamo perso.
La vita toglie.
La vita restituisce.
Tu che sei il sole e illumini le nostre vite.
Tu che ci togli il fiato, ma ci riempi di allegria.
Tu che sei il mio karma e mi insegni ad essere paziente e comprensiva.
Tu che sei la mia più grande sfida.
Tu che sei benzina ad un motore che sarebbe altrimenti in panne.

Tu che oggi compi un anno e sei la mia più grande gioia.

Buon compleanno Alessandro!



PS: seguiranno foto per il progetto 52 domeniche!


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