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martedì 29 gennaio 2013

Ad occhi aperti


E' questo il titolo di una mostra itinerante che l'associazione culturale Hamelin sta portando in giro per l'Italia. Dopo essere già stata ospitata presso il Salone del Libro a Maggio, approda ora alla Biblioteca Civica Amoretti a Torino, in un contesto d'eccezione dato che si tratta di una residenza della seconda metà del Settecento in cui gli interventi di restauro e riqualificazione non ne hanno alterato il fascino. Nella sala adiacente alla ricca sezione bambini e ragazzi, soffitti alti e pareti affrescate ospitano questo progetto dedicato all'albo illustrato comprendente 18 pannelli tematici e una grande scelta di volumi da sfogliare.

L'obiettivo della mostra è dichiarato a chiare lettere: l'albo è un oggetto strano, è un contenitore di storie,  è un sistema complesso di forme, parole e figure. Eppure per i più piccoli è una lettura facile e divertente! Come è possibile?

Nell'albo (quello ben fatto sia chiaro!) la parola non prevale sull'immagine ... anzi i due elementi dialogano tra loro, si rafforzano, a volte si anticipano l'un l'altro, riescono perfino a raccontare due storie in un libro solo. Gli adulti spesso fanno fatica a comprendere il valore di questi libri perchè tendono a dare prevalenza alla parola scritta. Invece i bambini fin da piccolissimi osservano e ragionano per immagini, per loro è il primo alfabeto e non si turbano nemmeno di fronte a un libro senza parole. Diverse case editrici coraggiose hanno cominciato a darli alle stampe e il risultato è davvero sorprendente. Sì perchè in un volume senza testo si possono inventare mille storie, ci si può far guidare davvero dalle immagini, assecondarne quel ritmo dettato dallo scorrere delle pagine. Gli autori e gli illustratori più bravi sanno bene che importanza dare a questo passaggio e spesso sono capaci di aumentare le aspettative del lettore, ora spiazzandolo, ora rassicurandolo con conferme.


Il ritmo è certamente un ingrediente importante di un albo ben fatto perchè è ciò che caratterizza l'esperienza di lettura: ci possono essere delle pause, dei momenti in cui la storia corre veloce per poi riprendere un cammino più lento. Tutto ciò è reso possibile da un uso sapiente delle immagini, dalla loro posizione all'interno della pagina, dal modo in cui sono inquadrate o al contrario da come riescono a invadere lo spazio (ci possono stare le storie più minuscole o l'infinito di un paesaggio). Ognuna di loro è firma di un vero e proprio artista e a questo proposito non bisogna dimenticare che l'albo illustrato è prima di tutto una straordinaria palestra di educazione allo sguardo, un'occasione per mostrare ai nostri figli immagini fuori dall'ordinario e non stereotipizzate, un'opportunità  per ricordare loro che, così come nella lingua parlata, esistono molti modi per esprimere lo stesso concetto o raccontare una storia.


Chi progetta gli albi non pone limite alla fantasia. Anche la lettura stessa diventa passibile di numerose interpretazioni e questo ha dato spazio a libri dalle forme più strane, con i buchi, di spugna, con alette o spirali, cuciti a mano, da colorare o ritagliare, lunghi, stretti o con i pop-up. 
Sono piccoli tesori che da usare e consumare a ogni età, sono libri o molto di più ... aprirne uno ci ricorda che esistono ...


Soprattutto ci sono tante occasioni per dare libero sfogo alla fantasia e allora, tra i tanti albi sfogliati, vi segnalo questo (ed. Babalibri), vero e proprio inno alle capacità dell'immaginazione, perchè perfino in un deserto noioso e uniforme (come spesso può esserlo il pensiero degli adulti) una semplice sedia può diventare molto di più per i due simpatici protagonisti.




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