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venerdì 22 marzo 2013

Al via Talent Donna ... le prime impressioni! Seconda parte

Come vi avevo accennato nel post precedente, la seconda parte del primo workshop di Talent Donna ha visto Domitilla Ferrari prendere la parola. 
Dire chi è Domitilla non è cosa semplice. Mi piace molto la definizione che usa sul suo sito: social player. Oltre, infatti, ad essere una giornalista, una blogger e un'esperta di marketing, la nostra docente ha uno spiccato talento nell'utilizzo dei canali social, segno inequivocabile di una persona che ha imparato a coglierne i linguaggi, le definizioni, gli scopi, l'utilità fino a farne ormai strumenti di vita e di lavoro irrinunciabili.
In rete la trovate spesso sotto lo pseudonimo @semerssuaq ... e lascio a voi scoprirne il significato! 

Immagine tratta da talentdonna.it



L'intervento di Domitilla si propone di concentrarsi sulle modalità con cui intendiamo promuovere e far conoscere la nostra attività e i punti su cui insiste sono tre:

  1. Definire e localizzare il cliente: potrà sembrare un'ovvietà (quasi un gioco di parole per lei che si etichetta "guru dell'ovvio"), ma prima di partite è bene avere ben chiaro il target di riferimento perché solo in questo modo potremo intercettarlo nella maniera più corretta. Dalla carta stampata a Twitter, da Facebook alle mailing list, ogni nostro interlocutore dovrà essere raggiunto tenendo conto del canale che stiamo usando.
  2. Raccontare una storia: spesso è la strategia migliore per diffondere e valorizzare la propria idea.  Più che mettere in primo piano cifre e prezzi, narrare chi siamo, cosa ci distingue, come è nata la nostra idea conferisce un plusvalore. Le persone sono particolarmente sensibili alle storie, spesso ci si identificano, riescono a percepire i vissuti e le emozioni che si celano dietro ad un'attività o un progetto. Questo è un dato che effettivamente ho sperimentato sulla mia pelle quando ho pubblicato il mio libro: raccontare di me per parlare di qualcosa di più grande come può essere una patologia poco conosciuta crea un senso di affinità e vicinanza, rende più comprensibile quell'esperienza. E' un insegnamento prezioso che voglio tenere bene a mente!
  3. Creare un piano di comunicazione: qui le buone regole del giornalismo (leggere tanto/di tutto, le mitiche 5 W) regnano sovrane. Quando si deve comunicare bisogna crearsi un background di conoscenze che non si significa, ricorda Domitilla, accumulare indirizzi mail per inviare centinaia di comunicati stampa. La qualità prima della quantità: coltivare le persone, percepirne i gusti e gli interessi, rendersi partecipi così che gli altri apprezzino chi siamo e il nostro lavoro e decidano di investire parte del loro preziosissimo tempo su di noi. Ben vengano poi le tradizionali ricerche su internet per cogliere le tendenze, le ricerche più frequenti sui termini di ricerca che ci riguardano o quelle per capire che tipi di canali social utilizzano i nostri potenziali lettori/clienti. Tutto questo costituisce la base per poter coltivare un network e realizzare un piano di comunicazione efficace e coerente con il nostro progetto. Regola infine fondamentale: ottimizzare gli sforzi ... il che vuol dire non passare tutta la giornata su internet perché non è detto che questo porterà a dei vantaggi tangibili!
Domitilla ci rammenta poi quanto possano essere preziosi i network: non solo aiutano a condividere le idee, ma se ben strutturati, ci permettono anche di crescere. Il suo invito è quindi quello di leggere il più possibile, anche argomenti che ci sembra abbiano poco a che fare con noi, cogliendo i suggerimenti che ci vengono offerti da altri utenti. Da parte nostra, invece, dedichiamo del tempo a chi ci legge e commenta perché ci sta facendo un regalo prezioso.
Mi sembrano ottimi consigli!

Qui trovate le slide della lezione ... sì, abbiamo parlato tanto di scarpe!!!


PS: se Domitilla legge, spero le faccia piacere sapere che ho corretto tutti i perché con l'accento sbagliato! Per l'eccesso dei puntini di sospensione ho un difetto cronico. Al liceo pensavo di scrivere la mia biografia tappenzandola di punti esclamativi e puntini ... per fortuna ho abbandonato l'idea!


2 commenti: