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sabato 19 maggio 2012

Le discese ardite e le risalite ...

Siamo ai fatidici 40 giorni di vita del pupo, momento di svolta per la madre che ormai si è ripresa dalle fatiche del parto (a detta della mia ginecologa il mio utero è pronto per un nuovo figlio ... no comment!!!) e per il bambino che dovrebbe aver acquisito tempi e ritmi abbastanza regolari.
Vi dirò la verità: se ora mi guardo indietro e ripenso a questo primo mese da mamma penso che l'immagine che meglio si associa a quel concentrato di emozioni e azioni sia quella di una centrifuga. Faccio ancora fatica a ripercorrere le tappe delle prime settimane in cui alla stanchezza (tantissima!!!) si sommavano momenti di gioia e di frustrazione, in cui alle faccine beate del nostro piccolo si alternavano i pianti isterici e incomprensibili. 
La vera verità è che tutti i progetti, i pensieri e le idee che mi avevano accompagnato negli ultimi mesi di gravidanza sono stati del tutto inutili perchè un esserino di pochi chili ribaltava sistematicamente ogni mia supposizione o illusione. 
Non mi vergogno a dire che più volte mi sono sentita depressa, inadatta al nuovo ruolo che peraltro io stessa ho voluto, totalmente incapace di gestire la situazione, non ho paura di affermare che una notte, in preda alla stanchezza, ho lasciato (quasi scaraventato!) il pupo al papà e mi sono rifugiata sul divano, piangendo disperata e sentendomi un verme al tempo stesso.
Un mese insomma di continue messe alla prova, in un filo sottile tra frustrazione ed esaltazione.
Sono caduta tante volte e, con il senno di poi, sono felice di aver seguito il mio istinto e non essermi intestardita con pensieri e ammonimenti che oggi troppo facilmente vengono inculcati nelle menti delle future mamme. Non vorrei ritornare sulla questione "latte di mamma", ma sono felice di poter affermare che se ora il mio pupetto mangia e dorme beato e ci regala momenti di infinita dolcezza lo devo al latte artificiale che ha colmato le lacune del mio latte e mi ha ridonato pace e serenità. 
Essere madri significa saper scendere a compromessi, saper riconoscere i propri limiti e soprattutto saper ascoltare i bisogni del proprio bambino. Io lo sto facendo e ora mi sento una madre felice, che si assapora i primi sorrisi del suo piccolo e riempie di baci le sue guanciotte, una madre che si gestisce sempre più abilmente tra biberon e dosi di latte in polvere, che prepara prima la borsa del pupo e poi pensa a se stessa, una madre che insieme al suo papà scopre il piacere di una piacevole nanna nel lettone insieme al proprio cucciolo e che si soprende a osservarlo per stupirsi di quanto sia bello.
Lentamente sto risalendo, mi sento sempre più sicura nei gesti, piano piano sto riprendendo i miei spazi, siano anche una spesa veloce al supermercato o la lettura di un libro.
So che ci saranno sempre nuove sfide, che ogni giorno potrà riservare nuove difficoltà ma ora so che la cosa migliore è lasciarsi guidare dal nostro piccolo. 
Eccolo lì ... sulla sua sedia a dondolo, il suo trono come lo abbiamo ribattezzato, papà cucina la cena e io sono felice di essermi ritagliata questo quarto d'ora al pc ... un sabato sera diverso da quello di poco tempo fa, ma va bene così ... nel tepore della nostra casetta, noi tre, si sta proprio bene!
Vi lascio come sempre con un po' di foto ...






PS: per la cronaca il mio quarto d'ora di libertà è stato interrotto dalla richiesta della cena da parte del pupo ... e dato che lui è il capo, mamma corre!!!

2 commenti:

  1. Ciao Marta, trovo molto belle e sincere le tue parole.Chi sventola verità assolute (vedi latte di mamma e compagnia bella) sbaglia, come in tutte le cose. Non c'è nulla di giusto o sbagliato in assoluto.
    Noi neo-mamme siamo forse un pò inesperte e nuove alle mille emozioni della maternità, ma credo che ascoltando il nostro istinto e chiedendo aiuto al momento giusto possiamo essere delle mamme capaci di amarsi per quello che siamo!
    Un bacione, nicole

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  2. Grazia Nicole per le tue parole e sarò felice di condividere con le te le impressioni e le sensazioni che vivrai da mamma tra poco. Ovviamente non ti do consigli perchè, come avrai capito, non ce ne sono ... ma spero tu abbia i nervi più saldi dei miei!
    Un abbraccio

    Marta

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